Gli scienziati competono tra loro per arrivare per primi a nuove scoperte (poi condivise da tutti), non per affermare, come fanno invece i filosofi, che la propria visione del mondo è meglio di quella di altri.
Mi rendo condo che sono completamente nutrito di esperienze e convinzioni che gli altri non hanno condiviso. Ed è difficile per me far capire agli altri convinzioni che mi sembrano naturali. È una sfida di tutti i giorni.
L'Altro uomo non mi è indifferente, l'Altro uomo mi concerne, mi riguarda nei due sensi della parola "riguardare". In francese si dice che "mi riguarda" qualcosa di cui mi occupo, ma "regarder" significa anche "guardare in faccia" qualcosa, per prenderla in considerazione. Nel semplice incontro di un uomo con l'Altro si gioca l'essenziale, l'assoluto: nella manifestazione, nell' "epifania" del volto dell'Altro scopro che il mondo è mio nella misura in cui lo posso condividere con l'Altro.
Quando due persone s'incontrano, i loro inconsci calcolano ciò che esse condividono e ciò che esse non condividono, cosa possono condividere e cosa non posono condividere. I risultati di questo calcolo determinano le possibiltà di cooperazione tra le due persone.
L'atteggiamento verso la filosofia dovrebbe essere nettamente diverso da quello che si ha verso l'arte, la poesia, la letteratura, la storia, l'archeologia ecc. Eppure molte persone non fanno differenze tra queste aree della cultura e la filosofia. In quanto a me, ritengo che lo scopo della filosofia non sia quello di piacere, di intrattenere o di condividere conoscenze, ma quello di prevedere il futuro, di farci riflettere, di porci domande e di insegnarci a pensare in modo razionale e critico, sfidando le consuetudini della cultura in cui viviamo.
Quando si esprime un'idea, questa ha senso solo rispetto ad un certo contesto, ovvero ad un'idea più grande e più generale, di cui l'idea espressa costituisce un dettaglio o un caso particolare. L'idea generale è quindi più importante di quella particolare, perché la prima conferisce senso alla seconda. Tuttavia normalmente le persone comunicano idee particolari senza condividere quelle generali e questo è causa di incomprensione e di fraintendimento. Prima di esprimere idee particolari dovremmo dunque assicurarci che siano chiare e condivise le idee generali a cui esse si riferiscono.
Affinché due persone possano interagire cooperativamente, è indispensabile che esse condividano certe cognizioni, certi valori, certi obiettivi, un certo vocabolario, certe risorse, un certo spazio e un certo tempo.