Una funzione fondamentale della mente umana (conscia e inconscia) è quella di determinare, sia tatticamente che strategicamente, come ottenere dagli altri la massima cooperazione al minimo costo in termini di beni, servizi, fatiche, impegni, frustrazioni, sofferenze, rinunce, finzioni, inganni ecc.
Ogni discorso è parziale, incompleto, insufficiente. Non si può dire tutto con poche parole, nemmeno con molte, nemmeno con un numero infinito di esse. Perché le parole non bastano per descrivere la realtà, ma possono richiamare solo una piccola parte di essa, solo qualche suo aspetto limitato.
Essere uomini significa sentirsi insufficienti. L'uomo resta incompleto, e il concetto di "divinità" corrisponde perfettamente al suo oscuro desiderio di completezza.
Un'opera d'arte o di letteratura non è per tutti. Ogni autore ha il suo pubblico, più o meno raffinato, più o meno intelligente e più o meno interessato a certe tematiche.
L’uomo è, per natura, un essere sociale ed empatico che può esser indotto dalle circostanze culturali e ambientali ad agire in maniera insensibile, cinica e anche spietata.
I rituali (cioè le ripetizioni di gesti e di comportamenti canonici tipici di certe classi o di certe comunità) servono soprattutto, o esclusivamente, a confermare (consciamente o inconsciamente) l'appartenenza di chi li pratica alle classi o alle comunità ad essi associate. In tal senso essi riducono l'ansia da non appartenenza o da dubbio di appartenenza, ovvero da carenza di identità sociale, e tale riduzione di ansia può essere fonte di piacere. Questo spiega il successo e la persistenza dei rituali.
Io desidero prima di tutto che le mie idee vengano capite, anche se non vengono condivise. Ma ho spesso l'impressione che chi non condivide le mie idee non le condivide perché non le ha capite, non perché abbia trovato in esse degli errori o delle falsità.
Le strutture viventi possono essere soltanto se divengono; possono esistere soltanto se mutano. Trasformazione e crescita sono qualità inerenti al processo vitale.
Purtroppo non tutti sono in grado di comprendere la complessità dei problemi, ovvero la molteplicità delle cause di ogni conseguenza e la molteplicità delle conseguenze di ogni causa. Molti tendono a pensare, semplicisticamente, che ogni causa ha una sola conseguenza, e che ogni conseguenza ha una sola causa. Il grado d'intelligenza di una persona è proporzionale al grado di complessità che essa è in grado di comprendere.