Citazioni su Scrivere

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Molti scrittori scrivono libri che essi stessi non leggerebbero mai.
 
Chi scrive per il suo tempo, disperi di sopravvivergli.
 
Credendo di dire ciò che vuole, lo scrittore dice solo ciò che può.
 
Certi libri sembrano scritti non perché leggendoli si impari, ma perché si sappia che l'autore sapeva qualche cosa.
 
Non si scrive perché si ha qualcosa da dire ma perché si ha voglia di dire qualcosa.
 
Una narrazione è tanto più interessante quanto meno si sa o si può immaginare come va a finire. Perciò siamo attratti da nuove narrazioni. Di ciò dovrebbero tener conto i narratori.
 
La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.
 
Ho scritto un racconto più lungo del solito, semplicemente perché non ho avuto il tempo per farlo più corto.
 
L'arte di un autore, sta nel cancellare.
 
Il motto di spirito è l'epigramma sulla morte di un sentimento.
 
Uno scrittore compone nuove storie combinando in modo nuovo elementi narrativi copiati da altre storie.
 
Ho sempre messo nei miei scritti tutta la mia vita e tutta la mia persona. (...) Ignoro cosa possano essere i problemi puramente intellettuali.
 
Scrivere è un mezzo per esercitare un potere sugli altri o su se stessi. Infatti ogni scritto che viene letto influenza in qualche nodo e in qualche misura la mente del lettore.
 
Un grande scrittore è di solito meno intelligente di tanti scrittori minori.
 
I poemi lunghi sono la risorsa di quegli imbecilli che non ne sanno scrivere di brevi.
 
Dire le stesse cose con parole diverse facilita la comprensione del testo.
 
Occorrerebbe per la penna, come si usa per ogni micidiale strumento, il porto d'armi.
 
Voglio scrivere un libro intitolato "Vietato leggere questo libro". Così forse qualcuno mi leggerà.
 
Se un lettore coscienzioso trova che un passaggio è oscuro, questo deve essere riscritto.
 
Quando io dico una cosa, essa perde subito e definitivamente la sua importanza; quando la scrivo la perde lo stesso, ma talvolta ne acquista una nuova.
 
Quelli che scrivono in modo oscuro hanno una bella fortuna: avranno dei commentatori. Gli altri avranno soltanto dei lettori, il che, sembra, è spregevole.
 
Uno scrittore deve rifiutare di permettersi di essere trasformato in un'istituzione.
 
Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.
 
L’arte di scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole.
 
Ci sono due specie di scrittori. Quelli che lo sono, e quelli che non lo sono. Nei primi forma e contenuto stanno insieme come anima e corpo, negli altri forma e contenuto vanno insieme come corpo e vestito.
 
Scrivere sarebbe facile se la stessa frase non apparisse alternativamente, a seconda del giorno e dell'ora, mediocre o eccellente.
 
Parlare è più spontaneo che scrivere. Infatti, la scrittura consente un tempo lungo quanto si vuole per riflettere e controllarsi tra l'emergere di un'idea e la sua espressione.
 
Non riesco a capire perché una persona debba impiegare un anno a scrivere un romanzo quando può facilmente comprarne uno per pochi soldi.
 
I buoni scrittori hanno in comune due cose: preferiscono l'essere capiti all'essere ammirati; e non scrivono per i lettori aguzzi e troppo sottili.
 
Scrivere è come parlare al futuro lettore, anche se nessuno leggerà ciò che si sta scrivendo.
 
Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante ci tiene a farsi capire. Farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile.
 
Scrivere non è predicare una verità. È scoprirla.
 
Ognuno sceglie gli autori adatti alla propria ignoranza.
 
Lo scrittore è un uomo che più di chiunque altro ha difficoltà a scrivere.
 
Fu un giorno fatale quello nel quale il pubblico scoprì che la penna è più potente del ciottolo, e può diventare più dannosa di una sassata.
 
Non c'è niente di meglio che scrivere per obbligarti a pensare e per riordinare le idee. Se non riesci a scriverlo, allora non ci hai pensato davvero.
 
Parlare e scrivere sono mezzi per manipolare i pensieri di lettori e ascoltatori.
 
Per scrivere una buona lettera d'amore, bisogna iniziare senza sapere che cosa si vuole dire e finire senza sapere che cosa si è scritto. 
 
Scrivere [...] è un'attività complessa: è, insieme, preferire l'immaginario e voler comunicare; in queste due scelte si manifestano tendenze assai diverse e a prima vista contrastanti. Per pretendere di sostituire un universo inventato al mondo esistente, bisogna rifiutare aggressivamente quest'ultimo: chiunque vi stia dentro come un pesce nell'acqua e pensi che tutto va bene, non si metterà certo a scrivere. Ma il desiderio di comunicazione presuppone che ci si interessi agli altri; anche se nel rapporto dello scrittore con l'umanità entra dell'inimicizia e del disprezzo.
 
Il vero problema dello scrivere non è tanto di sapere ciò che dobbiamo mettere nella pagina, ma ciò che da questa dobbiamo togliere.
 
Ciò che è stato scritto senza passione, verrà letto senza piacere.
 
Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotti.
 
Non vi è nulla di più facile che scrivere in modo che nessuno possa capire; come, invece, nulla è più difficile che esprimere pensieri significativi in modo che ognuno debba comprenderli. L'astrusità è parente dell'assurdità, e ogni volta è infinitamente più probabile che essa celi una mistificazione piuttosto che una qualche intuizione profonda. […] Un autore nulla dovrebbe temere più del palese sforzo di far vedere più spirito di quanto non abbia; ciò, infatti, risveglia nel lettore il sospetto che abbia assai poco spirito.
 
Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni nascono postumi.
 
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