Citas sobre mentir

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L'unica maniera per giustificare una bugia è un'altra bugia.
 
I nostri sistemi, forse, non sono niente più che una scusa inconscia per le nostre mancanze - un'impalcatura gigante la cui funzione è di nascondere da noi i nostri peccati favoriti.
 
Più si è intelligenti, più si è capaci di mentire in modo raffinato, con stile.
 
Una bugia ne rende necessarie molte altre.
 
Ogni volta che sento o vedo un messaggio pubblicitario, perdo un po' di fiducia nell'umanità.
 
Uno dei motivi per cui molti evitano la filosofia e la psicologia, è che mediante queste discipline possono essere svelati gli inganni che preferiscono tenere nascosti.
 
La ragione per cui non conviene mentire (salvo eccezioni) non è di ordine morale, ma pragmatico. È che la menzogna, se scoperta, fa perdere credibilità al mentitore.
 
La facoltà di ingannare se stesso, questo requisito essenziale per chi voglia guidare gli altri.
 
L'uomo si distingue dal resto della natura soprattutto per uno strato gelatinoso di menzogna che lo veste e lo protegge.
 
La vita e il mondo sono troppo complessi e misteriosi perché un essere umano possa vivere una vita tranquilla e decidere cosa fare momento per momento con una certa sicurezza. Perciò abbiamo bisogno di inventare un mondo alternativo più semplice e di vivere come se quel mondo inventato fosse vero. È così che funzionano le religioni e certe filosofie.
 
La società è sistematicamente falsa, perché la verità è politicamente scorretta. Infatti non possiamo dire agli altri cosa veramente pensiamo di loro, cosa veramente vorremmo da loro e cosa veramente saremmo disposti (e non disposti) a offrire loro. E siamo talmente abituati a mentire, che finiamo per credere alle nostre stesse menzogne.
 
Fingersi stupidi richiede una grande intelligenza, e fingersi pazzi un grande equilibrio mentale.
 
Quando si parla di morale, di sentimenti e di motivazioni, io non credo a ciò che la maggior parte della gente dice, anche se molti sono in buona fede (nel senso che ingannano se stessi prima di ingannare gli altri).
 
Tutto era rimasto senza inganno, quella volta. E quella volta ebbi paura di tutto.
 
Siamo circondati, sommersi da falsità, a cominciare dalla pubblicità commerciale, dalla propaganda politica, dal proselitismo religioso e dalle opinioni delle masse amplificate dai social media. È difficile difendersi da tali falsità senza isolarsi.
 
Mentire, è offendere Dio.
 
Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola.
 
Quando si ha il sospetto che uno menta, si faccia finta di credergli: allora quello diverrà sfacciato, mentirà con più sfrontatezza, e verrà scoperto. Se invece si nota che uno sta per lasciarsi sfuggire una verità che vorrebbe tenere nascosta, si simuli incredulità, di modo che quello, provocato dalla contraddizione, faccia avanzare la retroguardia della verità intera. 
 
Metainganno: inganno sull'inganno, ovvero non accorgersi di essere stati ingannati, di avere ingannato qualcuno o di essersi ingannati, non vedere l'inganno.
 
Una bugia non avrebbe senso a meno che la verità venga sentita come pericolosa.
 
Chi non dice mai bugie non è sano di mente.
 
Nel paese della bugia, la verità è una malattia.
 
Per quanto riguarda la conoscenza, l'uomo non ha bisogno di verità ma di approvazione e di condivisione. Infatti per un essere umano è meglio condividere una falsità che non poter condividere una verità.
 
Non so se sia meglio ingannare gli altri consapevolmente o farlo inconsapevolmente.
 
Perché stupirsi della grande circolazione di fake news? Le religioni, che hanno miliardi di credenti, sono fondate su fake news, come, ad esempio, i racconti dei miracoli.
 
La verità ci fa impazzire. La salute mentale si regge sulla mistificazione.
 
Più siamo certi di non ingannarci, più ci inganniamo. E viceversa, più siamo certi di ingannarci, meno ci inganniamo.
 
Per mentire bene bisogna in primo luogo credere alle proprie bugie.

 
Non c'è niente di così difficile come non ingannare se stessi.
 
Per chi sa troppo è difficile non mentire.
 
La parte peggiore di sentirsi dire una menzogna è il non essere stati ritenuti degni della verità.
 
Ignorare o denunciare le falsità, questo è il dilemma. Denunciarle significa inimicarsi coloro che vi credono, ignorarle essere complici di un inganno.
 
L'autoinganno è normale. Tutti ci autoinganniamo perché è l'inconscio che decide di cosa dobbiamo essere consapevoli e di cosa non dobbiamo esserlo.
 
A forza di mentire e di cercare e inventare prove della verità delle nostre menzogne, finiamo per crederci anche noi.
 
Il tatto è una disattenzione volontaria praticata per non mettere in difficoltà il proprio interlocutore quando questo rivela inavvertitamente qualcosa di inquietante.
 
Guai a chi non sa mentire!
 
Credere alle stesse bugie unisce più che credere alle stesse verità. Perché le bugie sono semplici e tutti le possono spiegare e capire, mentre le verità sono complesse e difficili da comprendere.
 
Chi si crede immune da autoinganni s'inganna.
 
Alla lunga una verità che ferisce è meglio di una bugia di comodo.
 
Colui che finalmente si accorge quanto e quanto a lungo fu preso in giro, abbraccia per dispetto anche la più odiosa delle realtà; cosicché, considerando il corso del mondo nel suo complesso, la realtà ebbe sempre in sorte gli amanti migliori, poiché i migliori furono sempre e più a lungo burlati.
 
Chi non vede l'inganno insito in ogni cultura è ingannato.
 
L'uomo è un animale bugiardo, che nega di esserlo.
 
Le falsità si dividono in inganni e illusioni.
 
Ogni umano è soggetto ad un “doppio vincolo”: da una parte il dovere di essere sinceri, dall’altra quello di non denunciare le menzogne collettive della comunità di appartenenza. Infatti, se lo facesse, gli altri lo punirebbero fino ad escluderlo dalla comunità stessa. La soluzione di questo doppio vincolo (per evitare stress emotivo e schizofrenia) consiste nel non vedere le menzogne altrui né le proprie, ovvero nel non considerarle menzogne.
 
Le parole servono a mentire.
 
Gli esseri umani, me compreso, mi fanno pena perché sono costretti a mentire e a credere alle menzogne altrui e alle proprie.
 
Chi inganna se stesso inganna anche gli altri.
 
Tutti gli uomini nascono sinceri e muoiono bugiardi.
 
La verità è irritante per chi vive nella menzogna e nell'autoinganno.
 
Far passare per oggettivo ciò che è soggettivo è una truffa.
 
Un tipo di inganno è farti credere che uno faccia certe cose per il tuo bene, per il tuo piacere, mentre invece mira a influenzarti, a indurti a fare cose che gli piacciono o gli convengono.
 
Amiamo tutto ciò che avalla le nostre menzogne e odiamo tutto ciò che minaccia di svelarle.
 
Nessuno tollera di farsi ingannare, ma certe persone si fanno ingannare da persone che si spacciano per svelatori di inganni. Mi riferisco ai cosiddetti complottisti, che vedono inganni inesistenti e non vedono quelli esistenti.
 
E’ difficile mentire agli altri senza mentire anche a se stessi. Per essere convincenti dobbiamo credere in ciò che diciamo agli altri, anche se si tratta di falsità. Infatti, se nella nostra mente coltivassimo due diverse versioni dei fatti, una vera a nostro uso e una falsa per gli altri, finiremmo per fare confusione tra di esse e rivelare inavvertitamente agli altri ciò che vogliamo tener loro nascosto, oppure per credere in alcune delle falsità che diciamo.
 
L'inganno è un'affermazione totalmente o parzialmente falsa, l'illusione un'aspettativa improbabile o impossibile, ovvero non realistica. Gli esseri umani ingannano e illudono l'un l'altro (consciamente o inconsciamente) per ignoranza, per sfruttarsi reciprocamente, per conformismo o per salvare la faccia; ingannano e illudono se stessi inconsciamente per ignoranza e per soffrire di meno. Infatti la verità può essere disarmante, ridicola, dolorosa, atroce, sconvolgente, insopportabile.
 
Nascondere l'inganno è la parte più importante dell'inganno.
 
Le nostre bugie non piacciono a nessuno. Ognuno ama le sue.
 
L'autoinganno è il trionfo dell'inganno.
 
Le bugie più difficili da scoprire sono quelle che diciamo a noi stessi.
 
La vita umana è basata sulla vita sociale e la vita sociale è basata sulla condivisione, ovvero lo scambio, di beni materiali e immateriali. Questi ultimi consistono in informazioni, cognizioni, idee, narrazioni, valori, giudizi, pregiudizi ecc.
Dal momento che le nostre visioni del mondo e di noi stessi sono per lo più illusorie e ingannevoli (perché tendono ad affermare e difendere la nostra reputazione e autostima), ciò che condividiamo (per quanto riguarda il comportamento proprio e altrui) sono per lo più illusioni e autoinganni.
 
Credere in falsità ci rende falsi.
 
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