Cosa ti manca per essere felice? Una domanda difficile e imbarazzante anche perché coinvolge il comportamento di altre persone. Una domanda a cui preferisco non rispondere in pubblico.
L'uomo è, a mio parare, l'unico animale capace di porre (e di porsi) domande, con l'eccezione di qualche animale ammaestrato che chiede al padrone: cosa vuoi che faccia adesso?
L'uomo sembra essere l'unico animale capace di fare domande agli altri e a se stesso. Tuttavia la quantità, la qualità e la frequenza delle domande può essere molto diversa da persona a persona. Si potrebbe dire che un essere umano è tanto più umano quante più domande si fa e quanto più esse sono complesse.
A dialogue is very important. It is a form of communication in which question and answer continue till a question is left without an answer. Thus the question is suspended between the two persons involved in this answer and question. It is like a bud with untouched blossoms . . . If the question is left totally untouched by thought, it then has its own answer because the questioner and answerer, as persons, have disappeared. This is a form of dialogue in which investigation reaches a certain point of intensity and depth, which then has a quality that thought can never reach.
Una domanda può essere più o meno interessante o noiosa, utile o inutile, illuminante o fuorviante, produttiva o improduttiva, aperta o chiusa, pertinente o non pertinente, rassicurante o inquietante, discreta o indiscreta, intelligente o stupida.
Certe domande possono stimolare una mente al punto di modificarne qualche parte. Si potrebbe infatti inventare una psicoterapia basata soprattutto su domande a cui il paziente dovrebbe tentare di rispondere, pur non essendo obbligato a farlo. Due esempi di domande terapeutiche: "Chi posso soddisfare?", "Chi mi può soddisfare?"
Per un essere umano la domanda (conscia o inconscia) più importante è: cosa fare, e cosa non fare, per ottenere dagli altri l’atteggiamento più favorevole nei propri confronti?
Farsi domande può essere pericoloso, sia perché le risposte possono essere dolorose, sia perché gli altri non gradiscono quelli che si fanno più domande di loro in quanto potrebbero trovare risposte che essi non hanno e superarli nella gerarchia intellettuale.
Qualunque affermazione che non risponda ad un perché è una risposta senza domanda. Viviamo in un mondo dove i punti esclamativi sono molto più numerosi di quelli interrogativi. Dovremmo porre più domande, perché la sapienza è fondata soprattutto sulle domande, per alcune delle quali non ci può essere risposta. Ecco alcune domande che possiamo (e dovremmo) porre a fronte di qualunque affermazione: "a che e a chi è utile?", "quali sono le sue cause?", "quali sono le sue conseguenze?"
Che relazione c’è tra X e Y? Questo tipo di domanda dovrebbe essere usata come strumento di comprensione di qualunque realtà, in sostituzione di domande del tipo “cos’è X?, cos’è Y?”.
Qualunque messaggio, inteso come espressione linguistica o transazione comunicativa, può essere considerato come una domanda e/o come una risposta ad una domanda, oppure come domanda e risposta allo stesso tempo. Se il messaggio non è collocato in una chiara struttura domanda-risposta, dovremmo chiederci: a quale domanda questo messaggio costituisce una risposta? Oppure: quali sono le risposte che questo messaggio sta cercando, sta suggerendo o dà per scontate?
Prima di rispondere ad una domanda, poniamoci un'altra domanda: cioè se vale la pena di trovare una risposta a quella domanda, ovvero se non vi siano domande più interessanti di quella, a cui cercare di rispondere.
I think it is always important to ask fundamental questions, but when we do ask a fundamental question, most of us are seeking an answer, and then the answer is invariably superficial because there is no yes or no answer to life. Life is a movement, an endless movement, and to inquire into this extraordinary thing called life, with all its innumerable aspects, one must ask fundamental questions and never be satisfied with answers, however satisfactory they may be, because the moment you have an answer, the mind has concluded, and conclusion is not life - it is merely a static state. So what is important is to ask the right question and never be satisfied with the answer, however clever, however logical, because the truth of the question lies beyond the conclusion, beyond the answer, beyond the verbal expression. The mind that asks a question and is merely satisfied with an explanation, a verbal statement, remains superficial. It is only the mind that asks a fundamental question and is capable of pursuing that question to the end - it is only such a mind that can find out what is truth.
Possiamo chiederci il perché di qualsiasi cosa, e il perché di ogni perché, e di ogni perché del perché, e così via senza fine, e ogni tanto dovremmo farlo, fino alla noia, per renderci conto della nostra ignoranza.
Di ogni persona (compresi se stessi) è lecito e consigliabile chiedersi: Chi crede di essere? Come vorrebbe essere riconosciuto? Cosa si aspetta dagli altri? Che progetti ha? Cosa desidera? Di cosa ha bisogno? Cosa è disposto a offrire agli altri? Cosa pensa di coloro che non condividono la sua visione del mondo? Ecc.
To ask the 'right' question is far more important than to receive the answer. The solution of a problem lies in the understanding of the problem; the answer is not outside the problem, it is in the problem.
La maggior parte degli umani fanno ciò che va loro di fare e non si chiedono quanto ciò che va loro di fare potrebbe essere nocivo per sé o per altri, o se potrebbero fare qualcosa di più utile o più piacevole per sé o per altri.
Dixit 
