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Ogni scelta costituisce la risposta ad una domanda, e ogni risposta ad una domanda presuppone una scelta.
 
Rispondere ad una domanda di qualcuno, è rendergli un servizio, cioè soddisfare un suo desiderio.
 
A domanda sbagliata, non c'è risposta giusta.
 
Prima di rispondere ad una domanda, poniamoci un'altra domanda: cioè se vale la pena di trovare una risposta a quella domanda, ovvero se non vi siano domande più interessanti di quella, a cui cercare di rispondere.
 
Certe domande possono stimolare una mente al punto di modificarne qualche parte. Si potrebbe infatti inventare una psicoterapia basata soprattutto su domande a cui il paziente dovrebbe tentare di rispondere, pur non essendo obbligato a farlo. Due esempi di domande terapeutiche: "Chi posso soddisfare?", "Chi mi può soddisfare?"
 
Meglio una domanda senza risposta che una risposta senza domanda.
 
Interrogarsi è compito del filosofo, perché non vi è altro modo per dare inizio alla filosofia.
 
Domanda fondamentale: quali domande dovrei pormi?
 
La domanda più importante è: quali sono le domande più importanti per un essere umano?
 
L'uomo sembra essere l'unico animale capace di fare domande agli altri e a se stesso. Tuttavia la quantità, la qualità e la frequenza delle domande può essere molto diversa da persona a persona. Si potrebbe dire che un essere umano è tanto più umano quante più domande si fa e quanto più esse sono complesse.
 
Qualunque affermazione che non risponda ad un perché è una risposta senza domanda. Viviamo in un mondo dove i punti esclamativi sono molto più numerosi di quelli interrogativi. Dovremmo porre più domande, perché la sapienza è fondata soprattutto sulle domande, per alcune delle quali non ci può essere risposta. Ecco alcune domande che possiamo (e dovremmo) porre a fronte di qualunque affermazione: "a che e a chi è utile?", "quali sono le sue cause?", "quali sono le sue conseguenze?"
 
Ogni domanda deriva da risposte ad altre domande.
 
Qualunque messaggio, inteso come espressione linguistica o transazione comunicativa, può essere considerato come una domanda e/o come una risposta ad una domanda, oppure come domanda e risposta allo stesso tempo. Se il messaggio non è collocato in una chiara struttura domanda-risposta, dovremmo chiederci: a quale domanda questo messaggio costituisce una risposta? Oppure: quali sono le risposte che questo messaggio sta cercando, sta suggerendo o dà per scontate?
 
Chi domanda è padrone, chi risponde servo.
 
Chi non si fa domande presume di sapere tutto ciò che è importante sapere, o che non vi siano risposte alle domande inevase.
 
Sarebbe meglio smettere di rispondere alle domande di chi non ha mai risposto alle nostre!
 
Fare le domande giuste è più importante che trovare le risposte giuste.
 
Solitamente chi ha qualcosa da nascondere ti risponde con altre domande.
 
Non ha senso rispondere a domande di cui non si condividono i presupposti.
 
Di ogni persona (compresi se stessi) è lecito e consigliabile chiedersi: Chi crede di essere? Come vorrebbe essere riconosciuto? Cosa si aspetta dagli altri? Che progetti ha? Cosa desidera? Di cosa ha bisogno? Cosa è disposto a offrire agli altri? Cosa pensa di coloro che non condividono la sua visione del mondo? Ecc.
 
La domanda più importante è: "quali sono le domande più importanti, e perché sono importanti?"
 
Che relazione c’è tra X e Y? Questo tipo di domanda dovrebbe essere usata come strumento di comprensione di qualunque realtà, in sostituzione di domande del tipo “cos’è X?, cos’è Y?”.
 
Se hai trovato una risposta a tutte le tue domande, vuol dire che le domande che ti sei posto non erano giuste.
 
Possiamo chiederci il perché di qualsiasi cosa, e il perché di ogni perché, e di ogni perché del perché, e così via senza fine, e ogni tanto dovremmo farlo, fino alla noia, per renderci conto della nostra ignoranza.
 
Quali domande conviene porre?
 
Le domande sono desideri. Desideri di sapere certe cose su certe cose.
 
Domande a cui ogni mente cerca di rispondere: Cosa è successo? Cosa succederà?
 
L'uomo è, a mio parare, l'unico animale capace di porre (e di porsi) domande, con l'eccezione di qualche animale ammaestrato che chiede al padrone: cosa vuoi che faccia adesso?
 
Farsi domande può essere pericoloso, sia perché le risposte possono essere dolorose, sia perché gli altri non gradiscono quelli che si fanno più domande di loro in quanto potrebbero trovare risposte che essi non hanno e superarli nella gerarchia intellettuale.
 
Una domanda può essere più o meno interessante o noiosa, utile o inutile, illuminante o fuorviante, produttiva o improduttiva, aperta o chiusa, pertinente o non pertinente, rassicurante o inquietante, discreta o indiscreta, intelligente o stupida.
 
La maggior parte degli umani fanno ciò che va loro di fare e non si chiedono quanto ciò che va loro di fare potrebbe essere nocivo per sé o per altri, o se potrebbero fare qualcosa di più utile o più piacevole per sé o per altri.
 
Cosa ti manca per essere felice? Una domanda difficile e imbarazzante anche perché coinvolge il comportamento di altre persone. Una domanda a cui preferisco non rispondere in pubblico.
 
Gli aforismi sono le risposte alle domande che avremmo potuto (e talvolta dovuto) porci.
 
Nessun discorso è conclusivo, perché ogni risposta solleva una nuova domanda.
 
Per un essere umano la domanda (conscia o inconscia) più importante è: cosa fare, e cosa non fare, per ottenere dagli altri l’atteggiamento più favorevole nei propri confronti?
 
A volte facciamo domande ad una persona solo per il piacere di interagire con essa.
 
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